Cromotour Campeche


Dal ritmo cromatico prodotto da questi accostamenti si viene accompagnati a ogni
passo, mentre si percorre il reticolo di "calles" perfettamente ortogonali che
disegnano una griglia ordinata e precisa. Passeggiare per le strade di Campeche
è un´esperienza visivamente ed emotivamente molto forte. C´è una dose
di astrazione, in questa città dai muri colorati, che generalmente troviamo
nei musei, negli elaborati grafici, nelle pagine dei libri: dove la realtà è stata resa
bidimensionale, i colori armonicamente accostati, e la complessità del mondo
ridotta a un´immagine in cui gli elementi presenti sono graficamente controllati.
Ho camminato molto, e raccolto appunti grafici e cromatici in forma di fotografie.
Il primo criterio di selezione è il gusto. Ed è ancora il gusto a suggerire i nuovi
accostamenti, la sequenza con la quale le immagini si accompagnano fra loro
e sono reimpaginate, assieme a fondi di colore timbrico e campionature di cromie
presenti nelle singole foto. La classificazione dei colori dominanti dei muri
di Campeche (quelli che dominano, in ogni caso, nella mia visione della città)
è fatta senza alcuna pretesa scientifica: ho cercato invece di trasmettere
l´emozione che quei colori e quella luce mi hanno dato. L´emozione calda
del momento è inevitabilmente raffreddata dal lavoro di impaginazione
e sistematizzazione fatto in seguito, dall´applicazione di regole compositive.
Ma la scelta degli accostamenti va fatta in maniera istintiva: le forme e i colori
reagiscono alla vicinanza con altre forme e colori comunicandoci un senso
di appagamento o disagio, a seconda che funzionino o meno assieme.
È un esercizio utile al quale dedicarsi nelle giornate in cui il tempo volge al grigio.

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